La bonifica dei siti contaminati diventa necessaria quando le attività umane causano alterazioni gravi delle caratteristiche qualitative di suolo, sottosuolo o delle acque sotterranee che possono rappresentare un pericolo per la salute umana. Bonifica delle aree inquinate significa eliminare o ridurre in modo considerevole le sorgenti dell'inquinamento, trattare o rimuovere i volumi contaminati, ripristinare il territorio e restituirlo alla comunità.
VUOI AVERE PIÙ INFORMAZIONI? CONTATTACI! Comunicazione iniziale da effettuare agli enti di competenza al verificarsi di un evento potenzialmente in grado di contaminare il sito o già in atto;
Definizione preliminare del modello concettuale del sito: vengono stimate le condizioni di diffusione della contaminazione.
Predisposizione del Piano di Caratterizzazione, raccolta di dati storici finalizzata alla ricostruzione di tutte le attività produttive che si sono succedute sul sito e verifica della presenza di centri di pericolo. Predisposizione di un protocollo di campionamento ed analisi del suolo, sottosuolo e delle acque di falda, da eseguirsi presso il laboratorio ECOOPERA.
Redazione dell’Analisi di Rischio sito-specifica: necessaria alla determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) accettabile per il sito indagato. Se le concentrazioni dei contaminanti presenti in sito risultano inferiori alle CSR il sito è classificato “non contaminato” ed il procedimento di bonifica avviato si conclude; nel caso in cui le concentrazioni dei contaminanti presenti in sito risultano superiori alle CSR il sito è classificato “contaminato” ed il procedimento di bonifica prosegue;
Redazione del Progetto Operativo di Bonifica, che individua gli interventi di bonifica del sito, le tecnologie applicabili, i costi ed i tempi previsti per la bonifica. Il progetto deve essere approvato da parte dell’autorità competente (Ministero dell’Ambiente, Regione o Comune);
Collaudo degli interventi di bonifica da parte dell’Agenzia per l’Ambiente competente per territorio (ARPA/APPA), al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti: i risultati dei collaudi sono riportati in una specifica Relazione Tecnica, a seguito della quale l’Ente titolare del procedimento provvede a certificare l’avvenuta bonifica.
Rilascio della certificazione di avvenuta bonifica, effettuata dall’Ente titolare del procedimento (Regione, Provincia, Comune ecc.) a seguito dei collaudi svolti da ARPA o APPA.
La scelta della tipologia di intervento viene effettuata sia in base al grado di contaminazione, sia in base all’eventuale utilizzo dell’area successiva ai lavori di bonifica. Gli interventi sotto elencati possono avvenire in situ, ovvero sul posto senza necessaria movimentazione del suolo; oppure ex situ sul posto rimuovendo il terreno interessato da contaminazione, trattandolo direttamente sul luogo - oppure ex situ - con rimozione di terreno per il trattamento in altra località.
In caso di eventi di contaminazione repentini e di qualsiasi natura è necessario contenere la diffusione delle sorgenti primarie di contaminazione e impedire il contatto con altre matrici, andando a rimuoverle parzialmente o totalmente. La tempestività dell'intervento è fondamentale per ridurre la contaminazione, nonché per contenere i costi di bonifica.
Interventi di bonifica di aree produttive in esercizio: contenimento degli inquinanti, protezione delle matrici ambientali non intaccate, eliminazione delle fonti contaminanti. Tutto ciò senza interrompere le attività produttive insediate nell’area.
Interventi per bloccare le fonti inquinanti ed evitare che vengano a contatto con la popolazione: rimozione rifiuti, svuotamento e bonifica delle vasche, drenaggio di acque sotterranee e di superficie, contenimento e sbarramento attivo e passivo, monitoraggio dei parametri di controllo sull’inquinamento in atto.
Esecuzione della bonifica del sito allo scopo di isolare o rimuovere definitivamente le sostanze inquinanti o ridurre le concentrazioni ad un livello inferiore ai valori della soglia di rischio (CSR). In questo modo viene garantito un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente.
La fase di caratterizzazione di siti potenzialmente contaminati prevede un’accurata analisi ambientale. La raccolta preliminare di dati avviene attraverso campionamenti ed analisi chimiche su terreno e acque sotterranee o superficiali “in situ”, e la successiva ricerca in laboratorio dei parametri di contaminazione.
In base ai risultati ottenuti inizia una fase di elaborazione dettagliata del processo da seguire per effettuare la bonifica.
Il campionamento del terreno contaminato deve seguire criteri ben precisi dal punto di vista quantitativo, zonale e stratigrafico; i risultati delle analisi devono essere messi a disposizione non solo del privato, ma anche dell’Ente di Controllo preposto.
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